Biblioteche Digitali: in U.s.a. ne fanno un Business

Negli U.s.a. le biblioteche digitali diventano un business. Ha fatto il giro del mondo e dei principali media italiani (qui l'ANSA) la nascita della prima biblioteca completamente virtuale. Niente più libri di carta, riviste o giornali tradizionali. A fare da apripista è la città di San Antonio in Texas, dove un'innovativa Bibliotech permetterà di scaricare a tempo determinato contenuti editoriali a scelta tra un catalogo di  oltre 10.000 libri digitali.
Per chi non dovesse essere dotato di ebook reader, sarà inoltre possibile noleggiarne uno. La biblioteca virtuale fornirà anche computer fissi, portatili nonché tablet utili per la fruizione di contenuti multimediali.
Secondo gl'imprenditori che hanno investito nel nuovo business delle biblioteche digitali, i punti di forza di questa iniziativa saranno molteplici:
  • facilitare il noleggio dei libri eliminando il supporto cartaceo;
  • tagliare tutti quei costi che rendono difficilmente sostenibile una biblioteca tradizionale. Si pensi ad esempio alle spese di acquisto dei libri fisici, ma anche di stoccaggio e magazzino;
  • promuovere e favorire la lettura, avvicinando i lettori più giovani e avvezzi alle nuove tecnologie;
  • eliminare il problema delle "copie non disponibili" perché in prestito.
Chi lo desidera, potrà utilizzare una stampante per portare su carta una parte del materiale di lettura (ovviamente secondo quanto consentito dalle leggi sul copyright).
Ma la bibliotech non nasce per entrare in concorrenza diretta con le biblioteche o con le librerie tradizionali. Piuttosto, lo scopo è quello d'integrare la rete di biblioteche e librerie già esistenti nel complesso cittadino.
Diversi ricercatori di mercato pensano che la lettura digitale possa favorire le vendite dei libri cartacei, come si è già riscontrato in altri mercati di contenuti digitali. I lettori potranno testare la validità dell'autore e procedere con più fiducia all'acquisto del contenuto su supporto fisico, per conservarlo all'interno della propria collezione personale. Tanto è vero che negli U.s.a. molte altre biblioteche hanno in programma di offrire ai propri fruitori delle alternative digitali. Uno sguardo sul futuro per noi italiani, che stiamo adottando solo ora (e non senza reticenza) la rivoluzione dell'ebook.

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