Tophost? Forse sarebbe più esatto chiamarla Stophost! Me ne stavo tranquillo sul divano, in una pacifica serata d'agosto a godermi una puntata di Superquark (a proposito, se qualcuno di voi sa dove recuperare il link streaming della Rai alla puntata di giovedì 26 agosto mi lasci un messaggio nei commenti), quando d'improvviso il destino tophost mi ha messo davanti alla perdita di dati più grande della mia vita.
Oltre mille pagine di contenuti autentici di www.marketingeditoriale.com se ne sono andati semplicemente in fumo in pochi secondi con un hard disk del server di tophost che sembra aver smesso di funzionare a dovere. Così, mentre i gestori del server cancellavano dalla landing page di vendita del servizio la promessa fornitura del backup bisettimanale ad uso interno (qui il link all'immagine, lascio a voi ogni possibile giudizio sulla cosa), io resto nel terrore più assoluto di non poter recuperare nulla.
I primi dieci minuti non riuscivo semplicemente a crederlo. La mia mente vagava in continuazione su se stessa mentre il mio "io (ormai ir)razionale" cercava di accedere inutilmente alla parte amministrativa del sito, ricevendo come sola risposta qualcosa come "non risulta possibile connettersi al database".
Dopodiché ho dovuto semplicemente accettare il fatto, pertanto è iniziata la ricerca delle possibili soluzioni. Prima di tutto comincio ad aprire una serie di ticket ai quali l'unica risposta è stata sempre il seguente copia incolla:
"Gentile Stefano, la ringraziamo per averci contattato. La invitiamo a far riferimento alla segnalazione http://www.tophost.it/aiuto/cat2/18/303/ ed al relativo aggiornamento http://www.tophost.it/aiuto/cat2/18/304/ Appena avremo aggiornamenti, li inseriremo nella segnalazione. Le auguriamo buona giornata".
Credetemi, qualsiasi cosa scrivessi l'unica cosa con la quale tophost rispondeva ai ticket era esattamente quella. Addirittura avevo riportato questa reply ad una mia ulteriore domanda in un ticket successivo e loro mi hanno risposto re-incollando questo identico testo due volte (!!!).
Di backup a disposizione non se ne parlava perché ero fuori ufficio, pertanto l'unica soluzione intelligente che ho trovato al momento era di salvare il salvabile con la copia cache dei motori di ricerca. Un lavoro incredibile, nel quale ho trascinato per tutta notte anche la povera Laura, che certamente aveva poco da spartire con i problemi di tophost. Immaginate centinaia e centinaia di pagine di word piene zeppe di articoli e contenuti, e vi farete un'idea.
Il giorno dopo faccio mente locale e mi ricordo di un vecchio backup a casa mia, così torno a prenderlo. Purtroppo risale solo al 2008 (!) e contiene circa il 20/30% del database originale. Contemporaneamente faccio un po' di networking (d'altro canto ho scritto o no il fattore network?!?), e scopro ovviamente che il problema non riguarda solo me, tanto che sono nati addirittura dei gruppi su Facebook e dei forum "a tema" (trovate qui i link a "Quelli che hanno perso il sito grazie a TOPHOST").
Mi metto letteralmente a ricostruire le parti mancanti della struttura di marketingeditoriale.com (molte sezioni e categorie semplicemente non esistevano nel 2008) e pian piano cerco di recuperare perlomeno i contenuti più importanti con la cache dei motori di ricerca, anche se per ovvi motivi non sempre riesco a ricostruire esattamente i medesimi URL. Immaginate la mia felicità pensando al grosso lavoro Seo fatto sul sito, ma anche a come prenderà la cosa chi ha citato qualche articolo e si ritroverà con un bel 404.
Morale della favola: ho davanti ancora almeno 7 giorni e notti nelle quali cercherò senza sosta di ricostruire il più possibile il database: sono convinto di poter recuperare almeno gli articoli più importanti, anche se ritornare al punto di partenza sarà impossibile dato che i motori stanno aggiornando progressivamente le loro pagine chache (Sic! Proprio come Bastian nella storia infinita, il nulla mi rincorre e rischia di distruggere tutta la memoria virtuale di marketing editoriale). Con la cancellazione del database ho perso anche il 70% degli utenti registrati, pertanto se non riuscite più ad accedere alla vostra utenza per inserire dei contenuti sappiate che il vostro account, grazie a Tophost, non esiste più. Sto cercando di vedere se esiste una qualche possibilità di risalire a buona parte degli iscritti tramite qualche frammento mail, in ogni caso se questo è il vostro caso la soluzione più semplice consiste nel re-iscrivervi nuovamente al sito. Ecco, queste sono state le mie tre notti di terrore con Tophost; forse a voi non sembreranno un granché, ma vi assicuro che hanno ben contribuito a sconvolgere i miei ultimi giorni di ferie.
Ora scusatemi, devo tornare al mio sfiancante lavoro di scriba 2.0... conoscete ormai il perché. Spero di potervi aggiornare presto con novità decisamente migliori e più interessanti, e soprattutto spero di poter tornare presto a parlare di marketing editoriale e culturale piuttosto che dei gravi problemi di un servizio di hosting che si nasconde dietro il lowcost ed altri giochetti da bambini per poter giustificare una professionalità che non esiste nella sua seppur basica offerta.
Nota finale: vorrei sottolineare che www.marketingeditoriale.com è un sito no profit dedicato agli scrittori ed artisti indipendenti. L'idea è quella di offrire uno spazio promozionale gratuito a chi viene normalmente schiacciato dalle logiche editoriali dei grossi editori e distributori, pertanto piuttosto che chiedere scusa a me tophost dovrebbe chiedere scusa ai tantissimi scrittori, musicisti ed artisti indipendenti che hanno perso visibilità e traffico a causa di questo gravissimo incidente. E' tanto ingenuo quanto vergognoso pensare di cavarsela con una semplice risposta automatica.
3 commenti:
Caro Stefano, immagino quello che si può provare in casi come questo. Hai ragione, loro dovevano fare il backup perchè hanno preso quell'impegno e adesso dovrebbero soltanto chiudere bottega dopo questa bugia.
C'è un però, tu devi fare i backup e controllare periodicamente che funzionino. Se non provvedi da solo il rischio è troppo grande. Io per esempio faccio il programmatore e ho backup multipli perchè se perdo i miei dati dopo devo solo andare a zappare la terra. Sono anni e anni di lavoro che non si possono ricostruire.
Metti il caso che mi affido ad un terzo e a questo terzo gli rubano le mie copie, io sono fregato lo stesso anche se non è colpa mia.
Per il futuro, anche se il provider migliore al mondo ti dice che farà il backup dei tuoi dati, devi essere tu a farlo per tuo conto con qualunque mezzo.
La sicurezza dei dati è un argomento troppo delicato per affidarlo ad un terzo.
Ciao Red,
ti ringrazio per la solidarietà ed il tuo commento. Sono completamente d'accordo, tanto è vero che anch'io per la mia attività professionale ho backup multipli ed il mio mac è sempre "attaccato" a time machine.
Per quanto riguarda questo sito si tratta però di attività no profit, ed avendo parecchie decine di progetti da seguire necessariamente sono arrivato al punto di dover esternalizzare (anche se da soli si pensa di fare sempre meglio, lavorando in proprio si è costretti a fidarsi di altri).
D'altra parte il tecnico informatico che avrebbe dovuto eseguire i backup svolge anche lui la mansione pro bono così come i giornalisti e le tante professionalità che collaborano a Marketingeditoriale, pertanto quando mi sono reso conto che eravamo tornati al 2008 ho deciso di non disturbarlo nemmeno dalle ferie e mi ci sono messo io che non sono un tecnico e che ho comunque buone basi d'ICT. Devo piuttosto dire che la mia controparte tecnica ha fatto sempre un lavoro egregio e non può essere biasimato in nulla.
Proprio per questi presupposti, la nostra scelta è caduta su un servizio di hosting senza troppe pretese e che fosse in linea con un sito no profit.
Ora, ho parlato di tante persone che s'impegnano in questo progetto e che fanno tutto gratuitamente mentre gli unici che sono PAGATI (e dai quali mi aspetto quindi un impegno professionale) sono quelli di TOPHOST.
Può andar bene che la qualità del servizio erogato vada di pari passo con la spesa, possono andar bene i continui problemi con il server, ma da qui ad arrivare alla completa cancellazione di un database...
è davvero lampante per chiunque che siamo ben lontani da una situazione catalogabile in un'area di tollerabilità o normalità anche per un hosting economico.
Ciao Stefano
anche io ho perso www.vallidizeri.it, non c'era molto ma ora lo devo rifare...
Lascio il mio commento con un piccolo/grande aiuto (per la prossima volta in modo che non capiti più che si perdano notti e giorni a ricostruire):
1) apri account gratuito con un server che dia spazio FTP (freehostingcloud.com è gratuito ed ha spazio illimitato; oppure zoka.cc sono circa 5GB di spazio sempre gratuito). Oppure altri provider che offrono spazio FTP anche a pagamento. Questo è il primo passo per avere uno spazio disco dove eseguire le copie di backup con...->:
2) se hai wordpress installa il plugin "Updraft" (cercalo sul repository di wordpress).
Fallo settare da un programmatore e avrai un sistema backup integrativo e... lasciami la licenza "backup-del-backup"...->
3) che da ora in poi farai backup settimanali manuali... ;-)
Questo è ora il sistema che uso anche se non ho ancora provveduto a riaprire il sito.
Mi spiace per la tua/nostra disavventura, ma per incompetenza altrui ci ritroviamo a "spocciarcela", ma tantè chi sbaglia impara.
Buon lavoro
Ivano
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