Come trovare un editore con il web

Tra i vari messaggi che ricevo dai lettori della mia guida "Scrittore 2.0", spesso mi si chiede quale sia la migliore strategia per trovare un editore ai tempi del web. Prendendo spunto da questa domanda, ho pensato che fosse interessante condividere con i lettori di questo blog alcune considerazioni sull'attuale stato dell'editoria, in modo da trarne spunto a livello operativo. Soprattutto vorrei essere franco, perché questo è lo stile che mi contraddistingue quando mi occupo di consulenze di marketing editoriale.
Vi segnalo inoltre che in questa sede tralascerò tutte le questioni pratiche che ho già approfondito nelle mie guide e che potete facilmente trovare anche  nei molti articoli presenti in questo blog.
Veniamo al dunque: dal punto di vista del marketing culturale, il mercato degli scrittori è luogo dall'animo saturo. L'Italia in particolare presenta la peculiarità di avere molti più autori rispetto alla reale richiesta di lettura, un concetto ben riconosciuto dagli scrittori emergenti (avviene d'altra parte per qualsiasi mercato occidentale con una certa maturità letteraria, anche se in misura minore).
Abbiamo poi la sfortuna di una lingua (quella italiana) che demarca in modo molto deciso le potenzialità di vendita, riducendo il pubblico di lettori rispetto a quanto avviene per lingue come l'inglese, lo spagnolo o il francese.
A ciò si aggiunge nella pratica un atteggiamento passivo da parte degli autori, che incolpano generalmente gli editori per la mancata pubblicazione. Credo pertanto che sarebbe necessario ribaltare il paradigma. Non chiedetevi cosa un editore possa fare per voi, ma cosa voi potete offrire all'editore. Può sembrare molto calvinista e weberiano, ma è questa la via giusta per trovare un editore ai tempi del web. 
Vi chiedo di compiere un esperimento mentale, mettendovi nei panni di un editore di successo presente sul mercato. Penso in effetti che questo esercizio sia una delle strategie di preparazione più interessanti per chi desideri realmente trovare un editore.
Come editori, da un lato avete la possibilità di guadagnare vendendo traduzioni italiane di libri bestseller provenienti da altri paesi (in genere dal sistema anglosassone). Dall'altro avete una nicchia di autori già affermati e conosciuti per i motivi più disparati (perché sono già apprezzati a livello letterario, oppure perché possiedono un pubblico di tipo radiofonico, televisivo o digitale). Infine, si trovano gli autori emergenti.
Questo per spiegare, in maniera banale, quello che sembra così difficile da accettare comprendere per molti scrittori emergenti. Quando si tratta di scrittori emergenti, il valore di branding dell'autore è molto più importante del valore artistico dell'opera letteraria che viene proposta all'editore.
L'assioma, per quanto semplice, spiega perché così tanti bravi scrittori permangono ai margini del mercato editoriale italiano. Trovare un editore che funzioni e che s'impegni nella promozione dell'opera stante l'attuale contesto editoriale non è solo questione di contenuti e nemmeno d'impegno nella fase di ricerca, ma piuttosto di valore potenziale che ogni autore detiene con il proprio personal brand.
Si può discutere di come questo presupposto influisca sull'attuale produzione culturale, ma se ci limitiamo alla materia del marketing editoriale e c'impegniamo nel mantenere un'approccio euristico, allora dovremo semplicemente prendere atto della questione.
Siamo giunti così alla morale della favola (ovvero il consiglio che mi sento di dare a chiunque desideri trovare un editore). Lavorare sul proprio personal brand di autore! Rendere tanto appetibile la propria immagine di scrittore da non rendere più così necessaria la presenza di un editore; arrivati a quel punto comincerete a ricevere proposte di pubblicazione, senza che vi dobbiate minimamente sforzare per ottenerle.
Riuscire in questo obiettivo oggi è più semplice di quanto normalmente si pensi. Perché la maggior parte degli scrittori si concentra in modo autoreferenziale e anacronistico solo sui propri scritti, e anche perché il web offre molteplici occasioni di visibilità e brand building anche a chi non dispone di budget elevati o molto tempo.
Se si sceglie di seguire questa strada, i risultati non tarderanno ad arrivare.

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