Fare l'artista: quando la professione di artista fa il salto di paradigma


Il mondo dell'arte inteso come area di attività professionale è sicuramente uno degli ambienti più difficili e sfuggevoli da comprendere ed introiettare per chi desidera abbracciare questo percorso di vita; pensiamo a quanti giovani artisti emergenti si perdono dopo i primi sfuggevoli successi ed avremo solo un piccolo quadro della realtà sperimentata da chi desidera trasformare la propria passione per l'arte in un lavoro a tempo pieno. La realtà è come sempre molto più bigia e spietata della fantasia. Fare l'artista può essere estremamente soddisfacente per il proprio ego, ma non è automatico che questa asserzione valga altrettanto bene per il proprio portafoglio.
Quello che mi preme però di sottolineare è che questo fatto non è a parer mio il frutto del caso o del "sistema" che rema necessariamente contro, quanto piuttosto la cronica incapacità dell'artista odierno di comprendere ed abbracciare le logiche commerciali sottintese al mestiere. La mia esperienza mi dimostra quotidianamente che gli artisti emergenti hanno una sete insaziabile di sapere nel campo dell'auto-promozione e del selfbranding, veri e propri strumenti indispensabili per trasformare la propria carriera artistica in un'attività capace di generare denaro sonante.
Se è vero che per essere un artista non è necessario venire apprezzati in vita, è altrettanto vero che per fare l'artista vivendo in modo degno la propria scelta professionale diventa imperativo trovare un metodo per concretizzare la propria creatività (a meno che il vostro indirizzo di residenza non sia ubicato in un castello sperduto della Loira, fatto questo che però renderebbe di dubbia utilità il proseguire della lettura). Questa esegesi della giusta chiave commerciale per interpretare la propria professione artistica è il vero punto di non ritorno o redde rationem contro cui prima o poi ogni artista si scontra.
Prendiamo l'esempio delle performance artistiche. Uno dei grandi trend che sta sconvolgendo completamente il mondo dell'arte e le relative professioni artistiche riguarda il passaggio di testimone avvenuto dalla monetizzazione delle proprie opere d'arte a quella delle proprie performance artistiche.
Mentre la massa degli artisti emergenti persegue con la follia di un automa il principio di Pareto (1) c'è là fuori un numero ristretto di artisti che si arricchisce enormemente vendendo le proprie performance artistiche oppure i diritti di utilizzo sulle proprie opere. L'arte non ha affatto scelto una strada diversa dal paradigma della finanziarizzazione che ha contraddistinto l'economia di mercato postmoderna e che ci ha portato agli estremi di un modello economico che in precedenza basava la propria esistenza sul semplice valore d'uso.
Se in così pochi artisti si sono accorti di questa situazione sfruttandola in pieno per generare concreti ritorni economici dalla propria attività è perché vi è una grandissima carenza formativa nella carriera di un artista odierno. Oggi più che mai l'artista dovrebbe essere un esperto di marketing culturale, un profondo conoscitore delle logiche commerciali e legali sottintese alla digitalizzazione e commercializzazione dell'arte.

La bombarda di Leonardo presentata a Ludovico il Moro
La realtà dimostra che fare l'artista oggi avendo un adeguato successo richiede una formidabile formazione multidisciplinare che deve andare oltre quella appresa in Accademia, come del resto avvenne già nel Rinascimento: chi non ricorda la formidabile lettera commerciale scritta da Leonardo da Vinci per promuovere la propria presenza presso la corte di Ludovico il Moro (2)?
Il primo ostacolo al successo per l'artista emergente è il proprio atteggiamento commerciale, troppo autoreferenziale e basato esclusivamente sulla vendita delle proprie opere d'arte per poter offrire una reale svolta alla propria carriera. Si tratta davvero di un peccato la cui conseguenza farà sprecare e perdere nel prossimo futuro molte promettenti carriere, che non avranno saputo fare il salto di paradigma e raccogliere la sfida di un mercato dell'arte tendente sempre più verso l'intangibile e l'immateriale.


(1) Il principio di Pareto (chiamato anche principio della scarsità dei fattori) afferma che la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. Questo rapporto viene solitamente semplificato nei valori dell'80%/20%. Per informazioni di approfondimento, segue il link a Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto
(2) La lettera di presentazione di Leonardo (che è possibile vedere anche in un video ad inizio post) è una vera e propria lettera di vendita o sales page del marketing moderno. E' possibile leggere la lettera completa di Leonardo da Vinci a Ludovico il Moro al seguente indirizzo web: http://www.scudit.net/mdcurriculum_leo.htm

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