E-ink: se la cultura riparte da uno schermo in bianco e nero


Chi l'avrebbe mai detto che tutto sarebbe ripartito da lì: un riquadro in bianco e nero come erano abituati a vederlo in tanti, magari riuniti al bar o al circolo del paese. Ora, a distanza di 60 anni (1), un nuovo schermo in bianco e nero irrompe nel nostro tempo libero e promette un cambiamento altrettanto drastico ed epocale.
Si tratta di una tecnologia (quasi difficile da immaginare) chiamata e-ink, che ha prodotto degli schermi dall'aspetto simile alla carta riciclata e che viene utilizzata sui moderni device e lettori di libri digitali (i tanto chiaccherati ebook reader). 
Ebbene, lo schermo e-ink (2) potrebbe tranquillamente sembrare uno dei tanti feticci digitali che l'industria hi-tech ci ha assuefatti abituati a far nostri e che ha inserito tra i beni irrinunciabili dello standard package contemporaneo.  Solo che uno schermo e-ink può contenere migliaia e migliaia di caratteri, di frasi e d'interi libri, se viene unito ad un hard disk abbastanza capiente, permettendo così di liberare la fantasia nascosta nella nostra mente per farci evadere dalla prigione invisibile e dai limiti di cui noi stessi ci circondiamo. Chi avrà sperimentato almeno una volta nella propria vita il piacere di una lettura rigenerante non potrà che concordare con quanto appena espresso.
Ma come funziona esattamente uno schermo eink? E' lo stesso produttore a svelarne l'idea progettuale: "i principali componenti di uno schermo elettronico (electronic ink) sono milioni di sottilissime micro capsule, del diametro di circa un capello umano. Ogni micro capsula è sospesa in un fluido neutro e contiene un polo positivo di colore bianco ed un polo negativo di colore nero" (3). Influenzando il polo elettrico delle particelle è così possibile far apparire dei caratteri all'interno dello schermo, senza che questo possieda una illuminazione proprio: l'effetto è esattamente quello di un testo stampato su di un foglio di carta.
Dunque abbiamo davanti ai nostri occhi una tecnologia che ci permette di costruire letteralmente un libro elettronico di migliaia di pagine davanti ai nostri occhi, in modo semplice ed immediato (una pagina impiega pochissimi secondi per comporsi) e con un dispendio energetico davvero irrilevante. Una carica completa permette ad un ebook reader dotato di tecnologia e-ink di funzionare per settimane o mesi, visto che l'energia viene impiegata solo nel preciso momento in cui si volta pagina (4).
Nell'immagine è possibile osservare il principio di funzionamento di uno schermo e-ink. Legenda: 1 strato superiore. 2 strati di elettrodi trasparenti. 3 micro-capsule trasparenti. 4 carica positiva - pigmenti bianchi. 5 carica negativa - pigmenti neri. 6 olio trasparente. 7 strato di  elettrodi pixel. Fondo di sostegno 8 layer. 9.  luce bianca 10. nero. 11. nero.
Ora che abbiamo compreso perché questa tecnologia può essere così rivoluzionaria, veniamo a qualche considerazione riguardante l'impatto rivoluzionario che potrebbe avere all'interno dell'ambito culturale. Ovviamente dobbiamo evitare qualsiasi atteggiamento dicotomico e partire dal fatto che proprio come avviene con internet, abbiamo davanti a noi una tecnologia perfettamente neutra. I risultati che otterremo, in positivo ed in negativo, dipenderanno dall'impiego che decideremo di farne.
La prima riguarda l'ambito ecologico e le possibili ripercussioni sull'ambiente; questo semplice schermo elettronico può contribuire probabilmente a salvare più alberi e foreste di quanto non faccia il tanto decantato protocollo di Kyōto e tutto l'annesso e discusso movimento del global warming.
Il secondo punto riguarda l'impatto sull'attuale industria culturale e sul modello di distribuzione centralizzato della cultura. Mentre osserviamo un progressivo downsizing del percorso d'istruzione collettiva e del luogo ad essa deputata (la cara e vecchia scuola ed istruzione pubblica alla quale eravamo abituati),  abbiamo uno strumento che come mai prima ci permette d'intraprendere un cammino di formazione ed informazione autodidatta. Basti considerare, ad esempio, la reali possibilità di leggere i classici ed i libri su cui risulta scaduto il diritto d'autore. Per quanto fossero accessibili anche in precedenza, il povero lettore doveva comunque passare per il balzello di qualche stampatore casa editrice. Propedeutica alla lettura di qualsiasi classico è oggi l'esistenza di un'azienda in grado di  provvedere alla stampa e distribuzione dell'opera: questo servizio va ovviamente pagato, perché nella libera concorrenza si deve pur guadagnare qualcosa anche se il prodotto venduto sarebbe disponibile in modo completamente gratuito ed accessibile per chiunque.
Ora è possibile trovare migliaia di titoli gratuiti sul web in formato pdf o epub, sui quali non è necessario affrontare alcun tipo di spesa se non il costo iniziale per l'acquisto dell'ebook reader (5). Questa nuova forma di lettura permette un'insperata libertà di fruizione della cultura, differente da quella eterodiretta a cui eravamo abituati, con maggiori occasioni e prospettive individuali nella formazione di un pensiero indipendente, slegato dall'agenda setting e dai media plan decisi a tavolino da qualche oscuro marketing & sale manager dell'industria editoriale.
Infine è doveroso parlare dell'epocale cambiamento di paradigma per gli autori indipendenti e per chiunque abbia idee ed argomentazioni da proporre. Per la prima volta nella storia dell'editoria e della cultura diventa possibile slegarsi dalle logiche del pubblico generalista, per confezionare un libro su misura anche di un semplice e singolo individuo. 
La motivazione è piuttosto semplice. Nel momento stesso in cui lo schermo e-ink annulla completamente il costo di stampa e distribuzione di un'opera inedita, rende anche economicamente possibile l'acquisto di una singola copia; se dal punto di vista strettamente economico si tratta della completa negazione dell'interpretazione neoliberista della cultura (le idee come merci che devono necessariamente generare un profitto), dal punto di vista dell'arricchimento culturale questa nuova possibilità non ha prezzo.
Pensate solo a quanti titoli e capolavori editoriali abbiamo perso per sempre perché rifiutati dalle case editrici con motivazioni economiche o commerciali (il classico paradosso del bestseller scritto dal calciatore che spiazza ogni possibilità di pubblicazione allo scrittore emergente di narrativa) e a come avremmo potuto recuperarlo attraverso una vendita diretta sul web, magari con l'importo totale del prezzo di copertina trasformato in royalty a favore dell'autore indipendente (6).
In conclusione, grazie all'introduzione degli schermi e-ink ci troviamo davanti ad un'importante occasione di cambiamento a cui le grandi case editrici mal si stanno adattano (perché vedono sfumare le posizioni di oligopolio costruite in lunghi anni di presenza sul mercato) mentre gl'italiani sono totalmente assuefatti da una fruizione della cultura dipendente e diretta dall'esterno. Troppo facile rifugiarsi nei vecchi adagi (il caro e vecchio libro cartaceo, il piacere di sfogliare le pagine ingiallite...) senza rendersi conto di poter leggere solo ciò che è stato appositamente progettato e pensato su misura per il cliente lettore da qualche agente letterario o censore editoriale.
Ora le cose potrebbero cambiare! Riusciremo davvero a cogliere quest'occasione ed a trasformare il mondo dell'informazione e della cultura com'è già avvenuto con l'introduzione di internet? Dipenderà solo da noi e da delle piccole micro capsule grandi quanto un capello, caricate positivamente o negativamente tanto da formare un'infinità di caratteri, lettere e parole all'interno di uno schermo digitale, in attesa solo di essere lette.


(1) La televisione inizia a diffondersi timidamente come mezzo di comunicazione di massa intorno al 1928 negli Stati Uniti ed a partire dal 1929 in Gran Bretagna ed in Germania, ma solo il 3 gennaio 1954 partirà ufficialmente in Italia con le prime trasmissioni RAI gestite dallo Stato in regime di monopolio.
(2) Il sito del produttore e-ink è consultabile al seguente indirizzo web: www.eink.com Qui la pagina italiana di Wikipedia dove viene descritto lo schermo e-ink: www.wikipedia.it
(3)Per la descrizione del funzionamento dello schermo e-ink si veda il seguente riferimento: http://www.eink.com/technology/howitworks.html
(4) La dimostrazione di questo principio di funzionamento permette un fenomeno piuttosto curioso: una pagina e-ink può  imprimersi in modo indefinito all'interno dello schermo anche se l'ebook reader dovesse essere disattivato, fintantoché non si fa subentrare nuovamente dell'energia all'interno del foglio elettronico.
(5) Si veda a titolo di esempio il Progetto Gutemberg che possiede anche numerosi titoli in lingua italiana: www.gutenberg.org
(6) Esistono già molteplici sistemi di distribuzione digitale indipendenti con milioni di copie distribuite dove l'autore è anche editore di se stesso, come ad esempio il portale americano www.lulu.com. Negli Stati Uniti anche Amazon.com permette di pubblicare in modo indipendente una propria opera, anche in digitale attraverso il sistema Kindle. Qui il riferimento.

1 commento:

Esther ha detto...

Non bisogna dimenticare che uno schermo e-ink, non essendo retroilluminato, non affatica gli occhi più di tanto e, almeno a me, non fa venire mal di testa (al contrario, con lo schermo del pc, soffro terribilmente!).
In più, è molto comodo per l'università, poichè si possono caricare le dispense elettroniche che i professori condividono in internet, nonché i libri da Project Gutenberg.
Per gli amanti dei fumetti e dei manga, si possono trovare in internet e sono visualizzabili!


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