Che differenza c'è tra un edicola ed una cabina telefonica? Nessuna!

Si dice che quando si tira in aria un sasso, per quanto in alto questo possa andare, prima o poi tornerà indietro. I dati che si leggono in questi ultimi giorni sull'andamento dei giornali e sulla reale diffusione della stampa quotidiana vanno sicuramente in questo senso. Così, se da un lato si cerca di nascondere il reale andamento dietro la foglia di fico dei ricavi e dei fatturati stabili, dall'altra emerge con forza la realtà... ovvero che la redditività del settore giornalistico sia stata confermata solo grazie ad un forte ridimensionamento dei costi. 
E dove altro poteva tornare il sasso l'edicola se non ad un luogo di sempre maggior ripiego? D'altra parte, un business che consiste nel vendere notizie e giornali già vecchi in partenza (a dir la verità per la maggior parte delle volte anche tendenziosi), può avere certamente qualche problema a prosperare quando chiunque può accedere in tempo reale a qualsiasi informazione o aggiornamento indipendente.
Ora, qui in Italia si dice dunque che il business dell'edicola e del giornalismo quotidiano tenga. Per chi non parla ancora aziendalese tutto questo tradotto in termini pratici significa tagli al personale delle classiche iniziative editoriali, giornalisti tradizionali in rivolta e redazioni con continui comunicati sindacali nei piè di pagina.
Così, mentre oltreoceano gli ebook hanno già messo in crisi i canali distributivi fisici dell'editoria - vedere ad esempio le recenti vicende di Barnes & Nobles (1) - qui in Italia si discute al massimo delle difficoltà causate dalla diffusione di giornali nella GDO. Nel frattempo, un intero modello distributivo crolla letteralmente sotto i piedi degli edicolanti e delle piccole edicole sotto casa.
Presto o tardi, ci accorgeremo che le edicole avranno diversificato il proprio business o saranno semplicemente sparite, proprio come sta avvenendo ora per le cabine telefoniche. Qual è la differenza tra le prime e quest'ultime? Nessuna!
Quanto avvenne solo pochi mesi fa, quando si diffuse l'annuncio di una progressiva eliminazione delle cabine telefoniche - qui la ripresa dal Corsera (2) - nessuno si strappò i capelli per l'accaduto. Solo qualche nostalgico ebbe da eccepire, ma l'avvenimento ci suggerisce un insegnamento per l'analisi del mercato dei giornali in Italia. La tecnologia non elimina il mercato (della telefonia come dell'informazione) ma semplicemente ne modifica le modalità di distribuzione e fruizione.
Quale senso potrebbe avere una cabina telefonica quando ognuno di noi possiede in media più di un cellulare a testa (3)? Quale senso può avere un'edicola tradizionale quando ognuno di noi può collegarsi in tempo reale su internet e leggere articoli, news o scaricare la copia digitale della propria rivista? Al caro lettore l'ardua sentenza.

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