Il giornalismo 2.0 sarà a pagamento?

Il destino del Giornalismo 2.0
Prosegue la Telenovelas sul modello distributivo per il sostentamento economico del giornalismo 2.0, ovvero quel tipo di giornalismo che comprende tutte le attività di pubblicazione nel web, ad esempio articoli e redazionali d'attualità. Come ben sapranno i lettori di questo blog i principali esponenti del settore proprio non ce la fanno ad ingoiare accettare l'amara pillola, in un settore che mostra un aumento della concorrenza non professionale ed una contestuale riduzione dei margini di guadagno. Per non parlare dell'andamento delle vendite del tradizionale giornalismo cartaceo, che è stato già affossato e sepolto dal web 1.0 e non necessita certo di profonde analisi per rivelare il proprio ridimensionamento.
Così, mentre molte lobby dell'editoria si preoccupano di far sparire o di limitare la pubblicazione gratuita dei pezzi giornalistici sugli aggregatori in stile "Google News", il giornalismo online si trasforma ulteriormente ed assume i caratteri dei social media. L'atto di cronaca diventa partecipativo, tanto che il citizen journalism emerge con sempre maggior forza anche sulle tradizionali piattaforme di distribuzione giornalistiche italiane, mentre la firma dei giornalisti si perde sempre più dietro una ben più anonima "redazione online".
La soluzione di alcuni editori per tutto questo? Far pagare le notizie, come insegna Rupert Murdoch! Certo è che si tratti di una personalità dalle mille risorse, le cui idee contrarian hanno già dimostrato in passato di aver anticipato anche le tendenze di mercato più improbabili.
La mia opinione è che il mercato delle notizie a pagamento ha un suo perché, ma non potrà certamente coprire gli attuali disavanzi di bilancio degl'imprenditori della carta stampata; le nuove tecnologie hanno dato il potere d'informare ai singoli utenti, ed il tradizionale servizio dell'informazione ufficiale sconterà questo meccanismo perdendo l'antico status quo
Il paragone che viene in mente è piuttosto semplice. L'email non ha ucciso la posta tradizionale, ma l'ha notevolmente ridimensionata. Lo stesso mi aspetto che accada anche con il nascere del giornalismo 2.0!

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