Apple iPad: il segreto delle 120.000 prevendite

I rumors di questi giorni circa l'iPad confermano le aspettative che si sono alimentate per anni da parte dei fan di casa Apple: oltre 100.000 pre-ordinativi (ma c'è anche chi parla di 125.000) non sono certo noccioline, nonostante ci sia in ballo una delle aziende hi-tech più apprezzate del mondo.
La rete (soprattutto quella italiana) ha risposto rimanendo davvero sbigottita davanti a tali cifre, tanto che ormai la blogosfera pullula di post ed articolo i cui commenti sono divenuti un vero e proprio campo di battaglia tra fanboy di Cupertino e detrattori di quello che definiscono come "iCoso".
Bene, vorrei dirvi la mia! Secondo il mio modesto parere l'iPad è un dispositivo che presenta grossissime opportunità di crescita in Italia, ma che per molti versi difficilmente può essere compreso all'interno del nostro contesto culturale.
Il motivo? Semplicissimo: gli italiani non leggono (ecco una delle tante fonti ANSA)! E' davvero fondamentale ricordare che una percentuale mostruosa di italiani non legge nemmeno un libro all'anno (oltre il 40%): ci sono oltre 20 milioni di non lettori (sigh!) che non riescono nemmeno a concepire l'utilità dell'iPad per loro stessi in un ottica di lettura, e difatti girovagano nei forum chiedendosi in che modo questo dispositivo possa sostituire il proprio computer fisso od il proprio netbook. 
Secondariamente, il fatto di vivere in una società dove anche "chi legge" lo fa per meno di un'ora al giorno, dovrebbe mandare in secondo piano molte critiche sui problemi di stanchezza oculare relativi ad uno schermo di tipo Oled
Questi presupposti cadono di valore in un contesto culturale di tipo statunitense, dove esiste un pubblico di lettori molto più esteso ed assiduo e dove il passaggio tra contenuto cartaceo / stampato e digitale risulta molto più semplice e spontaneo (Amazon Kindle docet).
Pertanto, moltissimi americani hanno scelto di pre-ordinare l'iPad attraverso una valutazione (almeno in parte) di tipo utilitaristica, mentre in Italia è ragionevole attendersi una prima tranche di acquirenti attirati più dalla novità di status e branding che dalle effettive funzionalità.

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