Nessun museo italiano è fra i dieci più visitati al mondo. Questo è il presupposto su cui si basa un interessante articolo sulla gestione del marketing artistico in Italia (riportiamo qui la fonte). Chi legge il mio blog fin dagli inizi sa bene come gli spazi di miglioramento per l'industria culturale italiana siano larghissimi, soprattutto per quel che riguarda le strategie promozionali.
Se da un lato siamo riconosciuti come la vera e propria culla dell'arte e della cultura a livello internazionale, dall'altra i problemi organizzativi e logistici rendono la vita difficile a chi decide d'investire nel settore.
Così, mentre attendiamo risposte concrete dal lato "pubblico", una brezza di novità sembra muoversi dal lato privato. Un importante albergo milanese ha infatti ovviato alle difficoltà di turisti ed appassionati d'arte del capoluogo lombardo portando l'arte in stanza. Una mostra collettiva ibrida d'artisti e designer (intitolata Pure e love 100%) farà da contesto ai clienti del Nhow, durante il loro soggiorno.
Come dire, se Maometto proprio non riesce ad andare alla montagna . . .
Nessun commento:
Posta un commento