Il nuovo modello della distribuzione musicale

Internet ha profondamente cambiato il modello della distribuzione musicale, che attualmente si è fortemente democratizzato considerando la redistibuzione dei redditi da royalty verso il basso. Grazie ai grandi store di vendita online (iTunes Music Store per dirne uno fra i vari, ma anche Amazon Mp3, Napster e molti altri ancora) oggi è possibile per qualsiasi musicista autoprodurre la propria musica e percepirne un guadagno reale. Allo stesso tempo, questo processo ha portato (ed è risultato determinante) nel mettere la parola “forse” davanti ad istituzioni e figure professionali che come in molti altri settori cessano di mantenere una rilevanza nell’ecosistema musicale. Così, tutto il personale che fino a ieri affollava le sedi delle grandi case discografiche può essere sostituite facilmente dalle poche persone di un’etichetta indipendente, con il vantaggio di una migliore flessibilità ed efficacia nell’adeguarsi ai vertiginosi cambiamenti dei gusti musicali del pubblico.
La parola chiave per guadagnare in campo musicale sembra essere diventata l’accesso al web, un vero e proprio nuovo mondo che per i piccoli musicisti indipendenti ha di che spartire con la metafora della scoperta dell’America di Cristoforo Colombo. E’ così che le precedenti skills che caratterizzavano il musicista di successo di 20 o 30 anni fa sono profondamente cambiate. Oggi chi vuole fare della musica una professione remunerante deve dare accessibilità informatica alle proprie creazioni, permettendo ai propri fan di sfruttare proprio quel mezzo che loro adorano così tanto: internet. Significa avere una larga comprensione degli strumenti offerti dal web 2.0, e sapere come farne utilizzo per migliorare il proprio ruolo di artista verso il pubblico. Infatti, è proprio dall’appassionato – acquirente che arriva la svolta più importante. E’ lui che ha profondamente cambiato le proprie pratiche di acquisto e fruizione musicale, snobbando letteralmente quel che resta del mercato dei cd (che sta diventando una nicchia altrettanto simile a quella di chi acquista i dischi in vinile). Oggi chi compra musica vuole prima ascoltare un sample di esempio su Mtv, vedere il video su youtube e interagire con l’artista musicale sulla bacheca di facebook o myspace. E allora, come poche volte avviene nella storia della cultura, a beneficiarne non saranno solo le grandi major ma anche tutti quei piccoli musicisti indipendenti che avranno capito per tempo il grande balzo permesso al settore della distribuzione musicale dal web. Una sfida non solo utile per distribuire in modo maggiormente democratico gli introiti di questo grande settore economico, ma anche per offrire all’acquirente quel grado di personalizzazione e qualità che in altri campi si era già visto da parecchio tempo.  

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